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Nell’Europa del nord dell’XI secolo si svolgono le vicende di Thorfinn figlio di Thors, che assetato di vendetta attraverserà l’inferno della guerra per scoprire che cosa significa essere un vero guerriero. L’esistenza pacifica della famiglia di Thors viene disturbata da una chiamata alle armi alla quale il padre di Thorfinn non può sottrarsi, a causa del suo passato militare. Thors e gli uomini abili del villaggio islandese in cui abita si imbarcano alla volta della Gran Bretagna per unirsi all’esercito di re Sweyn di Danimarca. Thorfinn, ancora un bambino, si intrufola nella nave del papà pensando di partire per una grande avventura eroica al seguito del rispettato Thors, ma si ritroverà vittima di una sete di vendetta che gli farà dimenticare l’infanzia e il nido famigliare, catapultandolo nelle razzie degli eserciti danesi in Inghilterra. Oggetto del suo odio ma anche mentore è Askeladd, il capo di una compagnia di mercenari al servizio del re di Danimarca, che si ritroverà ad accompagnare uno dei figli del re, il fragile Canuto, alla conquista di un potere sempre più esigente. Ispirato all’omonimo manga, Vinland Saga, con il pretesto di raccontare una storia di formazione classicamente “vichinga”, parla del senso della violenza e di quello della pace, mostrando quanto può essere profondo il baratro che porta gli uomini ad assecondare la sete di vendetta e di potere.
Vinland Saga è un anime creato da Mappa, la casa di produzione del celebre Attacco dei giganti, per cui la qualità visiva è assicurata. Già dai primi secondi, quando assistiamo alla presentazione del personaggio di Thors, padre di Thorfinn, lo spettatore viene introdotto a un piatto forte e quasi a un protagonista della storia: la violenza della guerra.
La guerra è il demone contro cui i protagonisti di Vinland Saga di devono misurare, perché tutti loro sono stati schiavi, figli di schiavi, guerrieri, schiavisti. Il fatto che siano anche demoni contemporanei aumenta la passione con cui ci si lascia coinvolgere dalle vicende di Thorfinn: dedicandosi solamente alla vendetta dopo aver subito un lutto, perde completamente la testa e il ricordo dei propri affetti, fino a che la possibilità della vendetta gli viene soffiata improvvisamente da sotto il naso.
La violenza dei combattimenti e delle razzie viene presentata in tutta la sua crudezza e molti appassionati hanno riconosciuto qualche omaggio al famosissimo e longevo manga Berserk di Kentaro Miura. Contrariamente a quanto raccontato in serie tv sui vichinghi più classiche come Vikings o The Last Kingdom, la lotta e la violenza in Vinland Saga non vengono presentate come un fine per raggiungere ideali più nobili o anche solo obiettivi politici. La guerra viene presentata come una trappola, un incubo che non porta a nient’altro che all’inferno, che viene da Thorfinn visualizzato come la caricatura del Valhalla: un luogo dove i guerrieri continuano a uccidersi per sempre, senza festeggiare né godere di alcuna vittoria. Non c’è spazio per giovani eroi che trovano nel proprio cuore la forza per soverchiare all’ultimo un nemico malvagio: la morte arriva per tutti e senza fronzoli.
Ma, seminato nella prima stagione e approfondito nella seconda, c’è un tema che si oppone alla guerra: la nonviolenza. Da una parte c’è Thors, il padre di Thorfinn, ha scelto una vita pacifica e lontana dalla guerra per amore. Dall’altra incontriamo un sacerdote ubriacone che marcia insieme ai vichinghi razziatori, e che viene da loro deriso per le follie che predica per la sua fede. Più di un personaggio in Vinland Saga è entrato in contatto con il cristianesimo, che con il suo messaggio di amore si pone come radicalmente incompatibile con la schiavitù e la violenza della guerra di conquista. Senza la pretesa di raccontare nel dettaglio la cristianizzazione dei danesi e dei progenitori degli inglesi, VInland Saga mette in scena un cortocircuito valoriale potente: il vero guerriero è colui che non combatte con le armi, ma che sconfigge la violenza. La scoperta del vangelo, unita alla testimonianza del padre, produrrà in Thorfinn un cambiamento radicale che lo porterà a rimettere in discussione il suo passato oscuro di violenza e schiavitù.
Tommaso Cardinale
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