Trovate la recensione delle stagioni precedenti qui.
Giunto alla sua quarta stagione, Trying delude in parte le aspettative, distraendosi dalla sua premessa, nonché sorgente del suo fascino: quella di raccontare il miracolo del diventare genitori e l’avventura quotidiana della crescita dei figli. Gli ultimi episodi, ambientati anni dopo l’ultimo atto del cammino di Nikki e Jason verso l’adozione, proseguono solo in parte l’opera delle prime tre stagioni. La loro famiglia ci viene mostrata ora nel darsi reciproco sostegno di fronte ad un evento drammatico, ora nell’affrontare un eccentrico e svalvolato parente che nessuno riesce a tollerare, ora nel coinvolgersi con personaggi pressoché estranei ai problemi del loro nucleo familiare.
Approfondimento
Sebbene il primo caso non sia in sé disgiunto dall’opera di educazione della prole, in fin dei conti non è a quest’ultima che il racconto si dedica. Altrettanto può dirsi del secondo: il compito e la specifica dote che la famiglia possiede nell’accettare ogni suo membro, ivi incluse le sue stravaganze, le sue piccole o grandi manie, è senz’altro analogo a quello dell’accoglienza dei figli, ma appartiene ad una storia diversa da quella che Trying si era prefissa di narrare. E non mancano purtroppo esempi di sottotrame per nulla attinenti al tema.
Una perdita di credibilità
A finire a repentaglio è anche la credibilità: se è vero che a nessun racconto si richiede un realismo perfettamente calzante, è altrettanto vero che laddove ci si propone di raccontare le specificità di un’esperienza quotidiana, in tal caso i problemi aperti dall’educazione (fino a sfiorare materie schiettamente pedagogiche), le concessioni al fantasioso dovrebbero essere un lusso raro.
Fortunatamente, Nikki e Jason rimangono l’adorabile coppia di sempre: impreparata a tutto, eppure disposta a non tirarsi indietro mai, cosciente che è connaturato all’essere umano trovarsi nella condizione di volere cose a lui impossibili. Come, ad esempio, volersi far genitore: nel momento in cui lo sceglie, accetta di coinvolgersi in un’impresa che lo oltrepassa. Impresa che per Nikki e Jason resta comunque un’occasione imperdibile.
Purtroppo, al loro duo di improbabili, maldestri ma perseveranti eroi, gli autori hanno stavolta riservato battaglie (in parte) estranee a quelle tipiche del genitore. Torneranno sui loro passi nella quinta stagione?
Marco Maderna
Temi di discussione:
- La famiglia come alleanza nell’affrontare le avversità;
- La famiglia come luogo d’accoglienza;
- La quotidianità del genitore come spazio di avventura.