CONSIGLIATO DA ORIENTASERIE
Spidey e i suoi fantastici amici è una serie tv d’animazione per bambini piccoli, dai quattro anni in su. Si tratta di una serie di ottima qualità, divertente, semplice e che trasmette messaggi positivi.
Ogni puntata vede come protagonisti i giovanissimi Peter Parker, Gwen Stacy e Miles Morales che intervengono per salvare la giornata nei panni dei supereroi Spiderman, Ghost Spider e Spin. Nella prima stagione i tre supereroi sono affiancati da aiutanti che compaiono in episodi occasionali. I nemici regolari dei tre “ragni” sono invece Green Goblin, Rhino e Doc Ock – quest’ultima una versione femminile della classica nemesi di Spiderman, il Dottor Octopus.
In ogni episodio vengono affrontati i classici temi delle serie televisive generaliste per bambini: l’importanza di saper fare affidamento sugli amici e riuscire a superare le proprie difficoltà, il valore della pazienza per raggiungere un risultato positivo, la forza dell’amicizia contro quella dell’egoismo. I protagonisti sono chiamati a risolvere i problemi causati dai cattivi utilizzando l’ingegno, l’agilità e il gioco di squadra.
Gli avversari compiono malefatte incruente come rapinare una banca, rubare un prezioso minerale o creare un gigantesco robot: la posta in gioco, quindi, è l’incolumità dei cittadini comuni, ma anche dei familiari e amici dei protagonisti, che non arrivano mai a subire violenza, ma al limite qualche dispetto. Di fronte alla sfida di dover risolvere qualche semplice enigma, e grazie a una buona dose di azione corale, i piccoli supereroi riescono a sventare i piani dei cattivi, consegnandoli alla giustizia o costringendoli alla fuga.
In Spidey e i suoi fantastici amici viene data una grande importanza positiva alla rete di relazioni familiari e di amicizia dei tre protagonisti: oltre a essere dei personaggi regolari e presenti nella vita dei tre supereroi (certo, non abbastanza da conoscerne le identità segrete, ma questa è l’inevitabile premessa narrativa), i genitori (o tutori, come nel caso di zia May) e gli amici dei protagonisti intervengono occasionalmente come alleati e co-protagonisti, ritrovandosi sia nella situazione di bisogno che nella posizione di aiutare i piccoli supereroi a “salvare la giornata”. Questo introduce bene il tema dell’aiuto reciproco nel nucleo familiare e domestico, e di come ciascuno è chiamato a fare la sua parte per il bene comune.
Nella serie di cortometraggi animati vengono introdotti i nomi dei supereroi, alcuni elementi ricorrenti (come l’intelligenza artificiale Webster) e i personaggi che si vedono nella serie regolare. Gli alleati supereroi, ritratti come poco più grandi dei protagonisti (sembrerebbero preadolescenti), sono per questi ultimi dei veri e propri mentori che dispensano consigli e mettono al loro servizio la maggior esperienza (Black Panther), o più semplicemente degli amici più grandi con problemi “da grandi” (Hulk, con il problema della rabbia).
Anche gli avversari sono presentati in una versione “kid”: questo ne annulla qualsiasi sfumatura spaventosa o inquietante, e li rende simili a compagni di classe dispettosi che combinano marachelle ai danni della collettività. Persino tra i tre cattivi emerge continuamente un certo sentimento di amicizia, e tutti (eroi e cattivi) si chiamano con i diminutivi, rendendo ancora più familiare la narrazione. La violenza non si dispiega mai con successo nei confronti delle persone, ma al massimo di oggetti: ciascun cattivo ha un suo proprio set di abilità che mettono in gioco quelle dei tre supereroi, in modo da far “brillare” in alcune puntate uno rispetto all’altro, anche se mai, in nessun caso, è soltanto uno dei tre a risolvere il problema (che può essere anche “naturale”, come una diga che sta per crollare) o a neutralizzare il nemico: c’è sempre un lavoro di squadra, valorizzato dal commento di incoraggiamento di un alleato più autorevole o di un genitore.
La narrazione, che si completa in ogni singola puntata, senza linee di sviluppo “orizzontali”, propone delle ambientazioni sempre interessanti e riesce a essere varia pur restando su alcuni temi di fondo tra cui l’amicizia e lo spirito di squadra: cambiano quindi le combinazioni di nemici e di alleati, l’arena in cui si svolge l’azione, il tipo di ostacolo o l’invenzione geniale degli avversari “intelligenti” (Dottor Octopus, nella versione femminile lanciata al grande pubblico con il film di animazione, Spiderman, Un nuovo universo, e Green Goblin).
Si segnala l’assenza totale di riferimenti al mondo della scuola. Questa assenza, che potrebbe essere giustificata dall’ambientazione delle vicende in periodi di vacanza, manca l’occasione di raccontare una dimensione molto importante per i bambini, come fatto positivamente nella famosa e, per certi versi simile, PJ Masks (I Super Pigiamini), dove i protagonisti di notte vivono le loro fantastiche avventure e di giorno vanno a scuola.
Tommaso Cardinale
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