CONSIGLIATO DA ORIENTASERIE
Sul punto di essere giustiziato, il famoso Gold Roger invita tutti i suoi colleghi pirati a prendere il largo per trovare il suo tesoro, nascosto in un unico pezzo (One Piece) da qualche parte alla fine della Rotta Maggiore. Sono passati ormai vent’anni e molti pirati iniziano a pensare che il One Piece sia soltanto una leggenda: ma non Rufy, che è deciso a tutto pur di trovare la mappa che gli mostrerà la Rotta Maggiore, anche se non ha una nave, né un equipaggio, né sa leggere alcuna mappa. Questa è la premessa della serie televisiva One Piece, ispirata al fumetto più venduto di sempre con più di 500 milioni di copie in 25 anni.
La ricerca degli elementi essenziali per la sua avventura da pirata porterà Rufy a incontrare i membri della sua ciurma, che non vengono scelti solo per le loro abilità, ma, soprattutto, per la loro determinazione ad inseguire il proprio sogno. Rufy, infatti, è un tipo differente di pirata: non è dedito alla razzia né alla violenza gratuita, mette sempre al primo posto il bene dei suoi amici e non sopporta chi fa soffrire gli innocenti.
In un mondo fantastico composto da moltissimo mare e poca terraferma, con i suoi nuovi amici e alleati Rufy dovrà affrontare la Marina, famigerati pirati e feroci uomini pesce, mentre ciascuno degli amici del ragazzo dal cappello di paglia dovrà fare i conti con il proprio passato prima di mettersi in mare aperto e inseguire ciascuno il proprio sogno, insieme.
One Piece è una serie televisiva divertente e avventurosa, con una narrazione molto lineare e semplice, condita da costumi e scenografie che cercano di ricreare dal vivo quelli del manga e dell’anime, proponendo allo spettatore un mondo misterioso, cartoonesco e ricco di possibilità.
Come viene ricordato in più di un’occasione proprio dal protagonista, il sogno di Rufy è diventare Re dei Pirati. Tutto quello che fa è orientato a questo sogno e all’aiutare i propri amici a realizzare i loro.
La rappresentazione di un’amicizia disinteressata e così rispettosa dei sogni personali, in una storia di avventura indirizzata a un pubblico di teenager, non viene ottenebrata dalle scene di violenza che solo raramente indugiano sullo spargimento di sangue e sulle ferite.
La dedizione di Rufy ai propri amici è contagiosa e porta i membri della sua ciurma a legare nonostante le grandi differenze. Zoro, Nami, Usop e Sanji vengono chiamati all’avventura nel loro incontro con questo capitano sognatore, e grazie alla passione di Rufy scoprono che possono essere felici solo inseguendo il loro sogno più grande, che sia diventare il più grande spadaccino di tutti i tempi o mappare l’intero mare.
Questa prima stagione è costruita quindi per presentare il protagonista e i primi, famosissimi membri della ciurma del cappello di paglia, riproponendo per quattro volte lo stesso schema, seppur con alcune variazioni: a) incontro con il personaggio, b) flashback sul passato, c) scoperta del sogno, d) arruolamento nella ciurma.
Sicuramente questo schema può togliere ritmo alla narrazione principale, ma è necessario per rivolgersi a un pubblico che non conosce la saga, o che non ha ancora trovato il coraggio di iniziare ad approfondirla: bisogna considerare che la serie animata di One Piece è all’episodio 1.053, mentre i volumi del fumetto sono più di 100, e non si vede all’orizzonte la fine. Iniziare con la serie televisiva live-action di One Piece è un ottimo modo per appassionarsi a questa famosa saga, soprattutto per i più giovani.
Avventurarsi nell’adattamento live-action di una serie di manga e di anime così famosa longeva come One Piece è una scommessa produttiva molto impegnativa, come ricorda la cancellazione dopo la prima stagione di Cowboy Bepop, o le trasposizioni in film di Attack on Titan, Full Metal Alchemist e Death Note, che non sono rimaste positivamente nel cuore di appassionati delle rispettive saghe e non.
Finora questa serie ha riscosso molto successo tra i fan della saga e il pubblico di Netflix, arrivando in pochi giorni a più di 18 milioni di visualizzazioni, affermandosi come un prodotto rispettoso della fonte originale e che riesce a sintetizzare circa cinquanta episodi dell’anime in soli otto di live-action, modificando tantissimi dettagli secondari ma senza sacrificare gli elementi essenziali della storia, con una saggia capacità di adattamento.
Mancano tanti colpi speciali e ad effetto nei combattimenti, meno dispendiosi da disegnare nel manga e nell’anime ma poco sostenibili da tradurre in computer grafica per un live action: ciononostante si apprezza l’equilibrio tra effetti speciali dosati e un’azione continua anche se non imprevedibile.
In definitiva, One Piece è una serie che può piacere a un pubblico giovane e a chi è appassionato del genere piratesco o di avventura e caccia al tesoro, e che può essere apprezzata anche da chi non conosce la saga grazie al manga o all’anime.
Tommaso Cardinale
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