CONSIGLIATO DA ORIENTASERIE
Nicky, Ricky, Dicky & Dawn è una sit-com statunitense che racconta le vicende di quattro gemelli, tre maschi e una femmina. Dawn è più grande di 4 secondi rispetto agli altri e per questo, oltre che per il fatto di essere l’unica ragazza, si sente superiore ai fratelli e cerca sempre di imporsi come leader del gruppo. Anche gli altri però hanno una propria personalità e non cedono facilmente il posto alla sorella. I coniugi Harper, invece, gestiscono un grande punto vendita di articoli sportivi, e così la storia dei loro quattro figli si articola tra casa, scuola e negozio, dove talvolta i ragazzi prestano aiuto. Ogni puntata affronta tematiche diverse: dai rapporti di amicizia a quelli famigliari, dai problemi scolastici ai primi innamoramenti. Il tutto viene giocato in commedia pura, che talvolta sfiora i limiti del demenziale, ma non finisce mai per essere grossolana, e riesce sempre a far riflettere in qualche modo sul tema trattato.
Pur rimanendo sulla scia delle tradizionali sit-com statunitensi, questo vuole essere un prodotto moderno, pensato soprattutto per un pubblico pre-teen (fascia 7-10 anni) che, grazie agli ingredienti di comicità e avventura, può divertirsi in sicurezza imparando anche qualcosa di importante nell’ambito delle relazioni.
La particolarità della sit-com è quella di rappresentare una moderna famiglia americana, “normale” in tutto se non per il fatto di avere ben quattro gemelli. Viene da sé che, in una situazione dove entrambi i genitori lavorano, i ragazzini devono ogni tanto cavarsela da soli. Essendo in tanti, i protagonisti non perdono mai l’occasione per dare il via alle situazioni più disparate, generando equivoci e buffe sequenze di eventi talvolta ai limiti del verosimile. Nel momento del bisogno, i genitori sono comunque sempre presenti e talvolta diventano parte integrante delle diverse avventure. Subito pronti a sostenere e consigliare i figli, gli Harper sono però una coppia sui generis: ansiosa e protettiva la madre, a tratti troppo ingenuo, pasticcione e infantile il padre, con alcuni tratti egoistici che la moglie deve tentare di smorzare, richiamandolo a ricoprire con responsabilità un ruolo di padre più serio e posato.
Insomma, sia figli che genitori hanno pregi e difetti, giocati sempre con grande leggerezza e serenità; questo aiuta l’immedesimazione e aumenta il divertimento, perché li rende personaggi fallibili a cui può capitare di fare scelte sbagliate, che tuttavia possono essere alla fine recuperate con l’aiuto degli altri componenti del gruppo. Gli Harper non sono una famiglia perfetta, tutt’altro, ma insieme riescono a ripartire, a perdonarsi, a ricominciare, a risolvere nel migliore dei modi le situazioni, imparando ogni volta qualcosa di nuovo.
I gemelli, come tutti i fratelli, sono divisi tra il grande amore che li lega e il desiderio di raggiungere la propria indipendenza; nelle puntate saranno di volta in volta coinvolti in piccole avventure, più o meno quotidiane, che continuamente giocano su questi loro sentimenti contraddittori. Litigi interni, rapporti di amicizia che non si vorrebbero condividere, gelosie, competizione sono solo alcuni dei problemi che dovranno attraversare, per poi riconoscere che avere una bella e numerosa famiglia è comunque un’occasione stupenda.
Gli spunti educativi sono diversi (amicizia, affetto, rispetto delle regole, valore dell’autorità) e le problematiche affrontate sono quelle tipiche dei ragazzi in età preadolescenziale (e variano con la crescita dei ragazzi nelle diverse stagioni), sempre giocate con una grandissima dose di comicità. Le situazioni sono paradossali, i dialoghi sono ricchi di doppi sensi ed equivoci generalmente molto apprezzati dal target. Eppure, rispetto alla maggior parte dei prodotti ora sul mercato pensati per i pre-teen che si limitano a suscitare una risata volgare e totalmente vuota, questa sit-com non è quasi mai indelicata o eccessivamente rozza nella sua comicità; soprattutto, anche nelle situazioni più improbabili, c’è sempre un messaggio morale o un tentativo di insegnare qualcosa di utile al pubblico dei più giovani.
Ilaria Giudici
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