Tratto dal romanzo per giovani adulti Save me della tedesca Mona Kasten, Maxton Hall è ambientato però a Londra, una scelta che riflette un immaginario collettivo di collegi e scuole prestigiose. E Maxton Hall è proprio questo: una scuola di élite, frequentata dai rampolli delle famiglie più influenti. In mezzo a loro, come un pesce fuor d’acqua, troviamo la protagonista Ruby, che appartiene invece a una famiglia modesta, ma che è lì grazie a una borsa di studio che difende con le unghie e con i denti. La scuola è per lei la porta di accesso a un sogno, Oxford, che potrebbe garantirle un futuro migliore. È per questo che è determinata a fare del suo meglio: studia per avere il massimo dei voti, lavora dopo scuola per poter mettere da parte dei soldi per il padre invalido e si impegna nelle attività extrascolastiche per guadagnare crediti. Spera in una lettera di referenze importante, che le faciliti l’accesso all’università più prestigiosa d’Inghilterra. Un giorno però, scopre inconsapevolmente un segreto esplosivo che James Beaufort, il bello della scuola, nonché arrogante ereditiere milionario, ha tutta l’intenzione di tenere nascosto e le darà il tormento finché non sarà certo del suo silenzio…
Maxton Hall è una serie romance, già rinnovata per una seconda stagione, molto in voga tra gli adolescenti perché basata sulla storia d’amore più antica di sempre, quella in cui gli opposti si attraggono. E Ruby e James non potrebbero essere più diversi, non solo per carattere e valori, ma anche per estrazione sociale. Gli ingredienti del successo della serie sono evidenti: due protagonisti esteticamente belli, una storia d’amore avversata e piena di ostacoli, alla “Romeo e Giulietta”, un contesto lussuoso e sfavillante, che fa sognare altre realtà e l’ambientazione in un college dal sapore antico, in pieno stile Harry Potter.
Ruby è una moderna Cenerentola, la classica brava ragazza che deve guadagnarsi tutto con l’impegno e il sudore, senza scorciatoie. Testarda e ostinata, non si fa mettere in soggezione dal primo milionario che pensa di poter comprare tutto con il denaro, anche la sua dignità. È sicuramente un personaggio femminile positivo, che non scende a patti, ma rimane fedele a sé stessa.
La famiglia di Ruby è unita, nonostante le fatiche quotidiane e la disabilità del padre, che la ragazza vorrebbe poter aiutare più concretamente. Tutti si vogliono genuinamente bene e sono pronti a perdonarsi. Al contrario, la famiglia di James, oltremodo ricca, è un vero disastro: il padre ha puntato tutto sul figlio e tratta la figlia come un’incapace, senza vedere che invece è una ragazza brillante. È un uomo dedito solo al lavoro, che dà valore all’apparenza, incapace di legami affettivi autentici. La sua caratterizzazione estrema è quasi macchiettistica e lo rende inequivocabilmente l’antagonista della storia. La moglie è una donna che è scesa a compromessi, a discapito della propria felicità. James e la sorella gemella Lydia, perciò, benché uniti, non hanno modelli positivi a cui ambire. Grazie a Ruby però, James scopre nuove parti di sé, si interroga su cosa valga davvero e su cosa lui voglia per sé stesso e la sua felicità…
Nonostante un inizio un po’ lento, una trama poco originale e qualche cliché di troppo, la serie riesce a costruire bene la tensione fra i due protagonisti. Del resto, ciò che rende difficile scrivere una storia d’amore, è proprio tenere lontane due persone che naturalmente sarebbero attratte l’una verso l’altra. L’avvicinamento tra James e Ruby, invece, è ben costruito e l’amore tra i due cresce episodio dopo episodio, fino ad approdare però nell’ultima puntata – cosa comune in molte serie per adolescenti – a un rapporto sessuale. I due si innamorano quindi progressivamente e, nonostante siano due bei ragazzi, è chiaro che non sia l’aspetto fisico la miccia del loro sentimento. In particolare, James, abituato a trattare tutti con arroganza e superiorità, rimane colpito da Ruby, che non si fa mettere i piedi in testa da lui, che non ne subisce il fascino e che ha una famiglia che lui potrebbe solo sognarsi. Ruby, dall’altra parte, capisce che James non è cinico e superficiale come il padre, ma che la sua è solo una scorza. Entrambi riescono perciò a vedere oltre la maschera dell’altro, e scoprono qualcuno di unico. La diversità reciproca li interroga e li mette in discussione, rendendoli persone migliori.
La serie, al di là della storia d’amore, presenta un fondo di buoni valori, impersonati soprattutto dalla famiglia di Ruby, ma anche da scelte (almeno finora) portate avanti da alcuni dei personaggi principali, e controcorrente rispetto ad altri teen drama (per esempio, l’intenzione di proseguire una gravidanza non programmata, senza pensare come prima opzione all’aborto). Ruby, inoltre, con la sua integrità morale, si fa portavoce di messaggi importanti, quali l’importanza dell’onestà e del coraggio, la libertà dal giudizio altrui, il rispetto per sé stessi e la determinazione nel perseguire i propri obiettivi, senza arrendersi di fronte alle difficoltà.
Non manca il gergo adolescenziale, la rappresentazione di un ambiente patinato e irrealistico, scene di alcol ed esagerazioni, ma il punto di vista principale è quello della protagonista che, appunto, non appartiene a questo mondo “finto”, dove solo l’apparenza conta, ma se ne distanzia criticamente. Da segnalare che, a differenza di altre serie destinate agli adolescenti dove la scuola è solo uno sfondo, in Maxton Hall allo spettatore ai apre qualche squarcio in più sulle lezioni (per lo più filosofiche), che offrono spunti interessanti per le dinamiche tra i personaggi.
In altre parole, in attesa di vedere che cosa ci riserverà la seconda stagione, Maxton Hall, nonostante non sia particolarmente innovativo, appare meglio di molti altri teen drama all’apparenza simili, come per esempio Élite, serie spagnola ambientata sempre in una scuola prestigiosa frequentata dai rampolli delle migliori famiglie, ma incentrata sulla messa in scena di scandali e situazioni estreme.
Eleonora Fornasari
Temi di discussione: