La giovane Ye assiste al pubblico assassinio del padre da parte del partito comunista cinese durante il tempo della rivoluzione culturale. Questo la costringerà a scontrarsi troppo presto con una realtà dura e contradditoria. La cattiveria umana la porterà a prendere una triste decisione che risuona molti anni dopo, causando la morte di una serie di scienziati in tutto il mondo. Le indagini serrate portano alla drammatica scoperta di una minaccia che incombe su tutta l’umanità, rischiando di distruggerla per sempre.
La serie traduce per lo schermo con grande maestria il bestseller di Liu Cixin, proponendo tematiche interessanti come il conflitto tra scienza e fede, quello tra ordine e caos e la presenza di vita nell’universo.
L’incipit della serie è di grande impatto tematico ed emotivo. Durante la rivoluzione culturale nella Cina degli anni 60 un professore di fisica viene messo alla gogna da giovanissimi membri del regime. L’accusa è quella di aver insegnato agli studenti la teoria della relatività e quella del Big Bang, considerate contrarie al credo del regime di Mao. Alla domanda provocatoria “La teoria sull’origine dell’universo ammetterebbe quindi l’esistenza di Dio?” il professore risponde in maniera ineccepibile “La Scienza non può ammetterne nè escluderne l’esistenza”.
La figlia dell’uomo immersa nella folla degli astanti è costretta ad assistere all’interrogatorio del padre e al suo conseguente massacra da parte di giovani studenti.
Da qui parte la storia, perché è da qui che ha origine l’odio profondo che Ye comincia a provare per il genere umano e che la porterà ad una tragica scelta: sostenere l’invasione aliena che minaccia di distruggere la terra.
Tutto questo perché sembra impossibile all’essere umano perdonare, come le viene rinfacciato dalla stessa studentessa, omicida del padre, anni più tardi, quando Ye la ritrova in un campo di lavoro. I ruoli si sono ribaltati, ora al governo c’è lei, mentre l’avversaria è costretta in schiavitù. Eppure nemmeno in quell’occasione la studentessa dà cenno di volersi pentire per il male commesso. Nessuno perdona: l’umanità stessa è vittima del suo stesso male.
Basterebbero questi due temi per rendere interessante la serie e utilizzarla come strumento di discussione in diversi ambiti. Ma le micce accese per intavolare riflessioni profonde non finiscono qui.
Il pianeta alieno su cui si trova la civiltà che entra in contatto con la terra (i San-Ti – “tre corpi” in cinese mandarino) fa parte di un sistema solare con tre soli e per questo è destinato a trascorrere periodi di caos e ordine che a tendere ne decreteranno la distruzione. Questo innesca numerose riflessioni scientifiche, infatti non a caso la maggior parte dei soggetti coinvolti sono fisici o scienziati.
Inoltre la razza aliena sembra riuscire a modificare il comportamento delle persone ma non può entrare nel loro pensiero. Gli scienziati terrestri sono per essi dei veri e propri nemici da distruggere. Il tema dello scontro tra universi si mescola nella serie a quello tra scienza e fede, tra materialismo e spiritualismo, senza dare delle vere e proprie risposte ma aprendo interrogativi e lanciando provocazioni.
Ordine e caos è anche il binomio al centro del videogioco che gli alieni utilizzano per entrare in relazione con gli umani e scoprirne le diverse potenzialità.
Ed è proprio attraverso di esso che si renderanno conto di quanto la razza umana sia spietata verso i propri simili e quindi destinata ad estinguersi.
Lo scontro tra bene e male, l’incapacità di perdono e la sete di vendetta per una storia dell’umanità che sembra raggiungere livelli di crudeltà inesauribili, pone al centro della serie tematiche importanti, pur rimanendo di fatto un genere fantascientifico piuttosto classico.
Se gli uomini sono così crudeli, ha senso continuare a preservare la specie? Solo un atto di umanità, solo il sacrificio di qualcuno potrebbe forse lasciare ancora accesa una flebile fiamma di speranza.
L’esistenza di Dio, domanda di apertura della storia, risuona poi in diversi punti, eppure non sembra avere di fatto grande seguito, almeno in questa prima stagione, che appare comunque una grande premessa a qualcosa che forse riusciremo a scoprire solo in futuro.
Ilaria Giudici