CONSIGLIATO DA ORIENTASERIE
Downton Abbey è sicuramente un ottimo prodotto da guardare in famiglia, capace di riunire davanti allo schermo ragazzi e genitori. La serie è infatti, prima di tutto, la storia di una famiglia: quella dei Crawley (i proprietari della tenuta), ma anche quella dei domestici che vivono al piano inferiore della grande casa e che rappresentano un microcosmo separato ma assai più simile a quello dei loro padroni rispetto a quanto non appaia a prima vista.
Dowton Abbey, oltre a essere girata e recitata splendidamente, affronta diversi temi (amore, amicizia, fedeltà, differenze sociali…) con garbo e delicatezza. Ottima è la ricostruzione storica, che non appesantisce il racconto, ma, anzi, contribuisce a radicarlo nella realtà e a renderlo più vero agli occhi dello spettatore. Molto interessante è uno dei temi fondanti della serie, ovvero le difficoltà per una famiglia nobile, abituata a vivere nel lusso e a rispettare determinate “norme sociali”, di adattarsi a un mondo inesorabilmente destinato a cambiare e ad aprirsi alla modernità. Punto di forza della serie è inoltre il fatto di mettere al centro del racconto dei personaggi fondamentalmente buoni, non del tutto privi di difetti o debolezze, ma capaci di fornire un esempio positivo. Proprio per questo motivo, unito alla quasi totale assenza di scene scabrose (in parte dovuta alla specifica ambientazione storico-sociale, in parte a una precisa scelta stilistica), la serie fornisce numerosi spunti educativi. Risulta, invece, meno adatta a bambini più piccoli, per una certa complessità narrativa e tematica e per una modalità di racconto a volte un po’ lenta.
Nel corso degli anni, Downton Abbey ha rappresentato un vero e proprio successo di pubblico e di critica, diventando la serie britannica in costume più acclamata di sempre, nonché una delle più premiate. La serie racconta le vicende dell’aristocratica famiglia Crawley (padre, madre e tre figlie femmine), proprietari della favolosa Downton Abbey, una tenuta di campagna nello Yorkshire. Le vicissitudini dei Crawley si intersecano con quelle della nutrita schiera di domestici che lavorano nella grande casa. Amori, alleanze e intrighi vivacizzano le vite degli abitanti sia del piano superiore, sia di quello inferiore. I due mondi, seppur separati da barriere più o meno visibili, si incontrano e scontrano in molteplici occasioni, dimostrando come i confini che li dividono non siano poi così invalicabili. È il caso, ad esempio, del rapporto di amicizia che lega lady Mary, la figlia maggiore dei Crawley, alla domestica Anna, al suo fianco in tutti i momenti più difficili, oppure della storia d’amore che nasce tra Sybil Crawley e l’autista irlandese e cattolico Tom Branson. Uno dei temi cardine della serie è infatti proprio la diversità, che, inizialmente guardata con sospetto, può infine essere accolta e diventare strumento di crescita per tutti.
Il successo di un prodotto come Downton Abbey si può spiegare in tanti modi, dall’ottima interpretazione di attori di primissimo livello (tra i quali spicca, ad esempio, una meravigliosa Maggie Smith, che i ragazzi riconosceranno per averla vista nei panni della professoressa McGranitt in Harry Potter) alla cura maniacale nella ricostruzione di usi e costumi dell’epoca, allo splendore dei set (tra cui spicca Highclere Castle, il gioiello dell’Hampshire in cui è ambientata buona parte della serie). Ma il vero punto di forza risiede nel fatto di essere riusciti a raccontare, con finezza e passione, le vicende e i conflitti quotidiani di personaggi che il pubblico percepisce come vicini a sé. Decent people, li definisce l’autore Julian Fellowes, ovvero persone “mediamente buone”, che hanno sì le loro debolezze e i loro difetti, ma sono anche fondamentalmente orientate al bene. Proprio in questo la serie si distanzia molto dal cinismo diffuso nella maggior parte delle serie americane contemporanee.
A un racconto avvincente e a tematiche forti, si aggiunge in Downton Abbey una grande varietà di toni narrativi. Non di rado, guardando un episodio, si finisce per commuoversi, mentre in altri casi si ride di gusto, specialmente quando in scena c’è la fenomenale lady Violet, che non riesce a trattenersi dallo scatenare l’ennesimo battibecco con la cugina Isobel.
Insomma, anche dopo qualche anno dalla messa in onda, Downton Abbey rimane un autentico gioiello, che continua a parlare al pubblico e a farsi amare, come dimostra l’uscita nelle sale cinematografiche, nel 2019, di un film sequel. Vale quindi la pena di guardarlo in famiglia perché, seppur ambientato nella prima metà del ‘900, risulta, in realtà, molto più attuale e ricco di contenuti di tanti prodotti recenti.
Cassandra Albani
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