Approfondimento
Come è noto, lo sport ha un valore molto alto nei college statunitensi. Per il basket c’è un campionato, inserito nel programma dell’NCAA, con tanto seguito da poter essere quasi paragonato all’NBA. Marvyn ha vinto ben due di questi campionati e porta con orgoglio gli anelli simbolo delle vittorie. La sua ossessione per il basket, però, ha cancellato il resto della sua vita e, come spesso accade, quando qualcosa non va nell’ossessione di un uomo, tutto va in pezzi. È la sua ragione di vita, non può fallire, perché vorrebbe dire che il vero fallimento è egli stesso. Così, in un momento di tensione in una partita, Marvyn arriva a scaraventare una seggiola contro un arbitro. La conseguenza è la perdita del lavoro e il suo confinamento come allenatore nel liceo femminile di Westbrook, a San Diego.
Imparare a conoscere e farsi conoscere dalla realtà
Nel corso degli episodi della serie impariamo a conoscere Marvyn, scopriamo che suo padre lo considerava un fallimento, che ha una figlia molto empatica, Emma, e che nasconde una sensibilità e una capacità di essere padre che attende solo le circostanze giuste per rivelarsi. Al principio il protagonista prende questo lavoro come un semplice passaggio per la strada di ritorno al college, una punizione inevitabile, ma soltanto temporanea. Perciò tratta le ragazze come pedine che devono fare quello che l’allenatore decide, seguire gli schemi e vincere, anzi farlo vincere. L’ambiente del liceo, però, e in particolare il mondo del basket femminile si rivela ben più complesso e ricco di sorprese. Marvyn comprende, anche grazie al suo aiuto allenatore, la professoressa Holly Barret, che alle ragazze non basta essere spronate con modi bruschi. C’è bisogno di qualcuno che le capisca davvero, perché ciascuna di loro ha una storia e delle ferite. L’aspetto più interessante di Marvyn – riuscito anche grazie alla grande interpretazione di John Stamos – è che non si sottrae alle numerose fatiche cui viene sottoposto: la preside che lo obbliga a frequentare lo psicologo della scuola, la figlia che è capace di mostrargli i suoi punti deboli, le ragazze della squadra che lo richiamano a essere anche un educatore nei loro confronti. Così, un poco alla volta, il famoso Marvyn Korn, il “Big Shot”, ovvero il “pezzo grosso”, si apre agli altri e si lascia curare.
Persone e relazioni sono più importanti del risultato e del successo
Ne emerge una visione molto positiva dello sport e della scuola, come luoghi di relazione, di confronto, a volte di scontro, ma soprattutto di crescita. Marvyn spinge le sue atlete a non accontentarsi, a dare il massimo, a essere eccellenti. A loro volta, le ragazze e la scuola insegnano a Marvyn che persone e relazioni sono più importanti del risultato e del successo e che la vulnerabilità non è sempre da nascondere, perché è ciò che ci rende umani. Delle relazioni all’interno della scuola fa parte anche una storia d’amore tra due ragazze, inserita in modo un po’ pretestuoso e poco legato alla vicenda principale.
Alla fine, il protagonista apprende la lezione più importante: che il cammino di un padre è un cammino di sacrificio. Finalmente scopre la sua vocazione ed è disposto, per la prima volta nella sua vita, a fare delle rinunce per il bene di sua figlia e delle “sue” ragazze.
Maximiliano Cattaneo
Temi di discussione:
- Il valore dello sport per la crescita di un adolescente;
- La scuola come luogo di formazione anche per i professori;
- La necessità di decidere cosa si è disposti a sacrificare per la propria famiglia e per seguire la propria vocazione.