Haikyu!! L’asso del volley


Qualità generale:
Qualità educativa:


IDEATORE: Furudate Haruichi
INTERPRETI: /
SCENEGGIATURA: Kishimoto Taku
PRODUZIONE: Production I.G
ANNO DI USCITA: 2014-2020
STAGIONI: 4
PRIMA MESSA IN ONDA: MBS
DOVE SI PUÒ VEDERE ORA: Amazon Prime, Netflix, Crunchyroll
GENERE: sportivo, commedia

Età cui è rivolta la serie (secondo noi): per tutti
Presenza di scene sensibili: nessuna

CONSIGLIATO DA ORIENTASERIE

 

Un giorno, dopo la scuola, un ragazzino si ferma davanti alla vetrina di un negozio di elettronica. In televisione parlano del “Piccolo Gigante”, un pallavolista della sua città che, nonostante la bassa statura, è molto veloce e salta più in alto di chiunque altro, sbaragliando gli avversari. Haikyu!! (“pallavolo” in giapponese) parla proprio di questo: di Hinata Shōyō (15 anni), un “nanerottolo” di 163 cm che vuole diventare un campione. Ma è anche la storia di Kageyama Tobio, un palleggiatore geniale che avrebbe tutte le carte in regola per sfondare. Tutte, tranne quella capacità di relazionarsi con gli altri che Hinata possiede in abbondanza. Cosa succederà quando i due si ritrovano nella stessa squadra?
La serie, un adattamento del manga omonimo, parte dalla più classica delle premesse – gli opposti si attraggono – per raccontare una bella storia di amicizia e di crescita, dove lo sport si fa metafora della vita. Grazie alla pallavolo, Hinata e Kageyama, che all’inizio non si sopportano, imparano a conoscersi e a rispettarsi, fino al punto di scoprirsi alleati perfetti. L’evoluzione va di pari passo con quella del loro liceo, il Karasuno, che un tempo era famoso per il club di volley e ora ha sete di rivalsa. Gli episodi catturano in pieno questo spirito e ingranano molto bene, complice l’alta qualità delle animazioni, in leggero calo solo nella quarta stagione, e una narrazione davvero avvincente. Lo spettatore viene rapito dal ritmo appassionante delle partite, in un continuo rilancio della posta in gioco che va dagli allenamenti agli amichevoli, dalle eliminatorie al torneo nazionale.
Aldilà del realismo della messa in scena (l’autrice del manga, Furudate Haruichi, è un’amante della pallavolo e si è documentata a lungo sul campo), a emozionare sono soprattutto i personaggi di Haikyu!!, tanti e tutti dotati di una distinta personalità: Sawamura, il capitano saggio e determinato; l’asso Azumane, sorta di samurai dal cuore tenero; lo schiacciatore Tanaka, che pur non avendo abilità eccezionali non si lascia piegare da nessuno… I riflettori non illuminano soltanto i membri centrali del Karasuno ma anche chi sta in panchina, sugli spalti e dall’altro lato della rete. Infatti, nella pallavolo come nella vita – questo il messaggio della serie – non si può vincere da soli e ogni sfida va affrontata assieme, mettendo il proprio talento al servizio del team.

 

 

 

Approfondimento 

 

Nato nel 2012 sulle pagine della rivista per ragazzi Weekly Shōnen Jump, da Haikyu!! sono stati tratti una serie tv, diversi spin-off e un film per il cinema, Haikyu!! Battaglia all’ultimo rifiuto (2024), che ha incassato più di 80 milioni di dollari in tutto il mondo. Il successo in Giappone è stato trasversale (secondo una ricerca il fumetto sarebbe tra i preferiti delle ragazze delle superiori, al netto del cast prettamente maschile), spingendo decine di migliaia di studenti a iscriversi a un club di pallavolo. Ciò dimostra quanto Haikyū! sappia ispirare il pubblico giovane, tanto da poterla definire una serie motivazionale. 

 

Il genere della “tenacia sportiva”

 

L’idea che le saghe sportive possono toccare corde molto sensibili nel cuore dei fan doveva essere chiara ai creatori dello spokon (crasi di sport e konjō, “tenacia”), uno dei generi più rappresentativi di manga e anime. Serie come Mimì e la nazionale della pallavolo (1969) incarnano valori cari alla cultura giapponese, come l’importanza del gruppo e del dare il meglio di sé, riflettendo la fiducia, tipica dei boomer, in un futuro dove gli sforzi verranno premiati dal successo. In tempi più cinici, Haikyū! recupera questi temi con ironia ma senza sconti, cosa che accresce il pathos degli eventi narrati.
Un ingrediente comune degli spokon è il registro pseudo-bellico, per cui le partite sono descritte come vere e proprie battaglie. Anche in Haikyu!! non c’è paura di alzare l’asticella: le sigle parlano di “sangue” (chi) e “sudore” (ase), le mosse sembrano gridi di guerra, non mancano nemmeno i feriti. Ma c’è anche spazio per le gag, che spesso ruotano attorno a Hinata (lo vedremo ricevere la palla persino con la faccia o i piedi!), e in generale prevalgono toni da commedia. Un esempio sono le scene con le mascotte delle varie squadre, i cui nomi si prestano a giochi di parole, come i “corvi” (karasu) del Karasuno o i “gatti” (neko) del Nekoma. Nella serie, questi animali sono protagonisti di epiche lotte ma anche di stacchetti comici, sottolineando come ciò che conta sia divertirsi, non vincere.

 

Un anime realistico e corale sul valore dei sogni e dell’amicizia

 

Un altro elemento tradizionale che Haikyu!! declina in modo originale è l’underdog, l’atleta svantaggiato su cui nessuno scommetterebbe. Da un lato, Hinata ha un arco di trasformazione molto appagante – da giocatore spavaldo a fuoriclasse, da allenato ad allenatore. Dall’altro, Hinata non è l’unico a cambiare, ma anzi è una forza della natura che sprona tutti a diventare una versione migliore di se stessi. La serie ci mette di fronte a parecchi parallelismi in questo senso: con Kageyama in primis, ma anche con Tsukishima, un centrale svogliato che, piano piano, ritrova l’entusiasmo per la pallavolo capendo di essere fondamentale per la squadra, tanto da scendere in campo con le dita steccate.
Haikyu!! cavalca anche la magia di un genere dove le partite possono durare all’infinito, essendo l’arena di illuminazioni morali, flash-back e riflessioni di ogni tipo. Questo espediente, in cui siamo chiamati a sospendere la nostra incredulità, è gestito con garbo dal regista Mitsunaka Susumu – che è anche esperto animatore – e da un team in stato di grazia, senza abusare di effetti innaturali come il ralenti o le deformazioni eccessive.
La sceneggiatura, poi, punta tutto sull’alternarsi dei punti di vista, soffermandosi a turno sull’interiorità dei personaggi e facendoceli sentire come vecchi amici. Questo vale anche per coach, rivali, manager e tifosi, che spesso forniscono informazioni essenziali per comprendere le regole del gioco. Ne deriva un senso di profondo realismo, cui contribuiscono i momenti di vita quotidiana, che, pur con meno frequenza, mostrano uno spaccato sul territorio montano di Iwate, la prefettura originaria della fumettista.
In sintesi, Haikyu!! funziona perché offre esattamente quello che promette: una storia corale in grado di intrattenere ed emozionare, invitando a coltivare le proprie passioni senza scoraggiarsi. Come recita il motto del Karasuno, tobe! (“volate!”)

Maria Chiara Oltolini

 

Temi di discussione:

  • La necessità di continuare a migliorarsi a prescindere dal genio: nella serie, l’esempio è Kageyama, che crede di essere “il Re del campo” nonostante abbia molto da imparare;
  • Il valore dell’amicizia che ascolta i bisogni degli altri e li incoraggia senza invidie, come Sugawara è capace di risollevare il morale dei compagni pur giocando pochissime partite;
  • Essere sportivi non vuol dire ignorare che le sconfitte fanno male, ma, come dice il coach Ukai, “guardare sempre in alto” (ue o muku), traendo insegnamenti dalle difficoltà;
  • L’importanza di credere in se stessi, nella consapevolezza che, quando è chiaro l’obiettivo, la dedizione vale molto di più di un talento innato;
  • In una squadra, il ruolo di chi sta dietro le quinte è fondamentale: è il caso di Shimizu e Hitoka, le manager del Karasuno, che sono a tutti gli effetti dei membri del team.