In questa serie d’animazione statunitense/canadese facciamo amicizia con Cuphead e Mugman, due tazzine che vivono nell’immaginaria isola di Calamaio, sotto la tutela del burbero ma amorevole Nonno Bricco. Cuphead è il classico combina guai, mentre Mugman, pauroso com’è, cerca sempre di evitarli. Deve tuttavia intervenire quando il fratello si caccia in un pasticcio davvero grosso: in occasione del “Cattivale”, Cuphead gioca a una delle attrazioni stregate e perde l’anima. Mugman riesce a recuperarla e a ricacciarla nel petto del fratello, che ripresosi dallo spavento lo aiuta a riconquistare le anime di tutti gli altri incauti giocatori… Per la rabbia di Satanasso, che giura vendetta.
Questa la trama del primo episodio, che pone le basi di quelli seguenti senza incatenarli troppo in una struttura orizzontale.
La serie di Cuphead! è basata sull’omonimo videogioco prodotto da Studio MDHR, di genere run’n’gun – letteralmente corri e spara –, Metal Slug ne è l’esempio più famoso, a cui Cuphead si ispira in una versione edulcorata per ragazzi. Per chi è avvezzo alle consolle, l’adattamento seriale non è una sorpresa, bensì la conferma del successo di un titolo che ha appassionato milioni di giocatori, grazie alle sue grafiche orgogliosamente 2D, l’elevata difficoltà di gioco e lo stile anni ’30.
Già, perché gli animatori di Cuphead si sono ispirati ai cartoni che hanno fatto grande il genere d’animazione, da Betty Boop a Popeye, dal primissimo Mickey Mouse a Felix the Cat. La serie rispetta ed esalta questa insolita scelta che ha reso popolare il videogame, distinguendolo dalla massa che si allontana sempre più dal genere run’n’gun e dai disegni a mano.
Ogni puntata di La serie di Cuphead! offre storie nuove e avvincenti, nelle quali le due tazzine si trovano ad affrontare le proprie paure e debolezze per finire sempre vittoriose… ma mai davvero migliori. Insomma, il divertimento è assicurato, la morale meno: risulta solamente abbozzata, forse perché una lezione nei vari finali di puntata stonerebbe con la facilità con la quale le due tazzine si ricacceranno nei guai nell’episodio successivo. Anzi, la morale ne risulterebbe svilita, come accade spesso nell’animazione irriverente di Seth MacFarlane (I Griffin, American Dad!).
Per trovare un difetto a un cartone animato davvero ottimo bisogna sottolineare come l’unico personaggio femminile appaia solo nell’ultima puntata: Ms. Chalice. Ma Netflix ha già promesso nuovi episodi in arrivo…
Infine, a chi non bastassero la serie e il videogioco, alcune storie di Cuphead sono state scritte anche in forma di fumetto. Insomma, le avventure di Cuphead e Mugman sono a portata di mano: bisogna solo scegliere come godersele.
Claudio F. Benedetti
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