Trovate la recensione della prima stagione qui.
La famiglia Borghi si trova di fronte a nuove sfide. La seconda stagione si apre con l’imminente parto di Sole, Anna in condizioni gravi, e un caso giallo ancora più intricato. I ragazzi stanno crescendo e le problematiche che aspettano Guido sono ogni giorno più sfidanti.
In un inizio di stagione molto intenso si continua a promuovere con realismo e delicatezza il valore indiscusso della famiglia che in mezzo alla tempesta rimane come faro luminoso nella vita di ogni singolo personaggio.
Nel primo episodio Sole accoglie la nuova vita in mezzo a tante paure, con il sostegno concreto del padre e quello più spirituale della madre. Grazie al loro appoggio la ragazza non smetterà mai di pensare che quello che le sta accadendo sia per un bene.
Purtroppo, però, con il risveglio di Anna dal coma si va a spegnere forse quello che era il concept originale della serie e si perde un po’ la profondità delle tematiche, annacquate nell’intreccio del giallo che prende sempre più peso nell’economia della storia. I ragazzi non sembrano beneficiare più di tanto del risveglio della madre, che naturalmente porta scompiglio negli equilibri creati negli anni da Guido. Ciascuno prende un po’ una strada a sé, rischiando di cadere in errori sempre più gravi.
Da parte sua Anna ha naturalmente degli aspetti depressivi e nevrotici, generati dalla fatica di reinserirsi in un mondo da cui ormai si sente esclusa.
Marito e moglie vorrebbero riappropriarsi della relazione interrotta da anni, illudendosi un po’ di essere rimasti gli stessi. In realtà se Guido si era sempre dimostrato un padre amorevole e fermo, certo di percorrere sempre la strada giusta, ora entrambi barcollano di fronte alle sfide della vita e rivelano le loro ombre.
Se a livello narrativo questi fattori possono rendere intrigante la storia, sul piano dei valori il rischio è un po’ quello di perdere la bussola. Molto è concesso per tenere incollato lo spettatore, poco è approfondito rispetto alle delicate tematiche educative affrontate.
Un costante accento della serie cade sicuramente sull’accettazione della diversità. La famiglia Borghi è un nucleo aperto che accoglie le storie più disparate, non ultima quella di Kamir, il presunto fidanzato indiano di Francesca, la figlia maggiore. Anche il rispetto e la sincerità sono un altro valore su cui ruota l’intera vicenda. Sebbene i protagonisti continuino a vivere di non detti, emerge quanto le bugie tornino sempre a galla. La verità non si può nascondere, se lo si fa il rischio è quello di fare male a se stessi e agli altri.
Sonia Aloisi
Temi di discussione