George Tarleton fin da bambino è da sempre preso in giro per la sua enorme testa. Decide così di usarla e farla crescere ancora di più artificialmente per studiare e diventare uno scienziato in grado di dominare il mondo. Per sorreggerne il peso, è costretto a usare un esoscheletro, che gli permette anche di volare e utilizzare svariate armi. È così che diventa M.O.D.O.K.: Mental Organism Designed Only for Killing.
Quando il suo ennesimo tentativo di conquistare il mondo fallisce, M.O.D.O.K. viene estromesso dalla guida della A.I.M. – Avanzate Idee Meccaniche -, la società da lui stesso creata, che viene acquisita dalla società rivale GRUMBL. A gestire la nuova società viene chiamato l’insopportabile perfettino Austin Van Der Sleet, comandato da misteriosi investitori alieni.
Anche in famiglia le cose non vanno bene: M.O.D.O.K. si vede chiedere il divorzio dalla moglie Joy, stanca del suo egoismo e dalle sue manie di grandezza. Il supercattivo dovrà dunque tornare a essere più George Tarleton e meno M.O.D.O.K., per recuperare il rapporto con la moglie e il dialogo con i figli Louis e Melissa.
Semicitando il sottotitolo di un altro prodotto di animazione sui supereroi – Gli Incredibili –, M.O.D.O.K. è la storia di una sboccata famiglia di supercattivi. Una trama tutto sommato prevedibile con qualche apprezzabile colpo di scena, tante battute corrosive e violenza volutamente comica per non spaventare nessuno. La sua visione pertanto è eventualmente consigliata solo a ragazzi che hanno imparato a riconoscere l’umorismo irriverente, se non proprio a un pubblico adulto.
Quando, all’inizio del 2019, la Marvel Television annunciò lo sviluppo di una serie animata in stop-motion – una tecnica che consiste in una serie di scatti fotografici di oggetti inanimati che attraverso il montaggio viene trasformata in video – basata sul villain M.O.D.O.K., aveva in mente un progetto di più ampio respiro che avrebbe dovuto coinvolgere altri personaggi dei fumetti. La serie si sarebbe chiamata The Offenders e oltre a M.O.D.O.K. avrebbe visto tra i suoi protagonisti Tigra, Dazzler e Howard the Duck. A fine anno, tuttavia, la Marvel Television confluì nei Marvel Studios, che decise di non procedere con il progetto Offenders. Ciononostante, diede il definitivo via libera a M.O.D.O.K.
Per la realizzazione della serie la Marvel si affidò agli Stoopid Buddy Stoodios per la loro esperienza nella tecnica di ripresa stop-motion e il successo della loro serie Robot Chicken. Tra i volti noti di questa società di animazione che hanno contribuito a M.O.D.O.K. c’è Seth Green, voce di Chris Griffin e autore di molti episodi de I Griffin.
Tra i motivi dietro l’abbandono del progetto The Offenders c’è probabilmente la rinnovata attenzione della Disney verso il suo pubblico: casa madre della Marvel dal 2009, la Disney ha riscontrato problemi negli ultimi anni per alcuni progetti prodotti dalle diverse divisioni Marvel, tra cui proprio la Marvel Television. Serie rivolte a un pubblico molto legato alle storie originali dei fumetti degli anni d’oro della Casa delle Idee e perciò ormai adulto. Daredevil è uno degli esempi più recenti: prodotto dalla Marvel Television in collaborazione con la ABC Studios e distribuito da Netflix in tutto il mondo, recentemente è stato inserito nello streaming di Disney +, suscitando le proteste delle famiglie americane per i suoi contenuti violenti.
M.O.D.O.K. ha poco a che spartire con Daredevil, sia come genere sia come qualità di temi e narrativa, ma rischia di condividerne il destino: l’equivoco di un prodotto per adulti proposto all’interno di una piattaforma che ha come principale target le famiglie. La Disney ha cercato di aggirare il problema distribuendo M.O.D.O.K. in Italia su Star, la sezione della piattaforma Disney+ destinata ai contenuti per adulti. Una soluzione che tuttavia – come nel caso della serie Pam e Tommy – cela il tentativo da parte della Disney di avvicinare sempre più il pubblico adulto ai suoi contenuti, pubblicizzandolo comunque sulla sua piattaforma aperta anche ai più giovani. Un compromesso che già negli Stati Uniti sta creando non pochi grattacapi alla Disney, divisa dalla volontà di espansione e quella di mantenere la fiducia dei suoi consumatori di sempre: le famiglie.
Claudio F. Benedetti
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